#CultInQuarantena I SOLITI SOSPETTI

Mentre la quarantena continua noi del Blog abbiamo deciso di aprire questa nuova rubrica: Cultinquarantena, nella quale vi consiglieremo alcuni film ormai diventati cult che occupano un posto importante nella storia del cinema.

I SOLITI SOSPETTI
A New York 5 criminali, accusati di aver rubato un camion pieno d’armi, vengono portati in centrale per un confronto all’americana. Verranno rilasciati per insufficienza di prove, ma in cella, durante l’attesa, decidono di mettersi insieme per un colpo. Le cose sembrano andare a gonfie vele per la nuova banda di malviventi fin quando una misteriosa figura, Keyser Soze, si metterà sulla loro strada…

Per la regia di Bryan Singer e la sceneggiatura premio oscar di McQuarrie, I soliti Sospetti è un film che fa della narrazione il suo principale punto di forza. Il film si sviluppa infatti in 2 livelli e mescola diversi generi, dal Noir al Thriller passando dal poliziesco e addirittura in alcune sfumature, al Fantasy. Perfetto il ritmo del film che diventa mano a mano più incalzante e brillante la scelta di farlo in entrambi i livelli narrativi.

Una delle trovate più geniali della pellicola è quella del personaggio di Keyser Soze; presentato al pubblico e visto dai personaggi come una figura mitologica, quasi il cattivo di una favola che i criminali raccontano ai loro figli. Più volte durante il film, la figura di Keiyser Soze agisce come qualcosa di distante, irraggiungibile, come un’ombra di cui tutti hanno paura. Proprio questa particolare costruzione del personaggio, ben inserita all’interno della trama e fulcro dell’intera opera, renderà il finale, già di per sé grandioso, uno dei migliori della storia del cinema.

Da segnalare la prova attoriale di Kevin Spacey che gli varrà il premio oscar.

3 pensieri su “#CultInQuarantena I SOLITI SOSPETTI

Lascia un commento